Miriano Romualdi, Davide
Antognazzi. - Molfetta : La meridiana, 2020. - 140 p. - ISBN:
978-88-6153-749-1
Questo libro risponde alle domande più frequenti degli educatori
che si trovano a dover affrontare "casi difficili":
"Cosa
possiamo fare per questi ragazzi?", "Cosa può dunque fare questo
ragazzo per sé?" e "Cosa possiamo fare insieme io e questa persona,
perché lui sviluppi il meglio di sé?".
Se
la definizione più comune di "gestione della classe" è "l'insieme di azioni
che adottano gli insegnanti per cercare di mantenere o ristabilire l'ordine in
classe, per motivare e coinvolgere gli allievi e infine per
stimolare atteggiamenti cooperativi degli stessi", gli autori intendono
anche sottolineare come sia "un percorso fuori, nella scuola, nella
classe, dentro di noi, nei nostri diversi ruoli e nelle nostre emozioni e
sentimenti".
Perché
gestione significa prima di tutto gestirsi e poi gestire con tecniche e metodologie.
Dentro
l'aula, soprattutto quando ci ritroviamo da soli con gli studenti, a gestire
noi stessi, tutelare il nostro benessere e la classe, le sue emozioni, i
bisogni personali di ognuno, risolvere le situazioni di disturbo e soprattutto
capire e risolvere i "nostri" casi difficili, senza mai dimenticare
lo scopo per cui siamo in classe: insegnare e far apprendere.
Fuori
dall'aula, appoggiandoci con fiducia a tutte le figure di riferimento che ci
circondano. "Gestione dell'allievo e della classe", perché la finalità
principale per ogni docente è quella di lavorare per e con la classe nel creare
una buona relazione.
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