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Scheda dettagliata dell'attività da scaricare
Zone residue cittadine - spazio per le neofite - Pia Giorgetti MCSN.pdf
Pianificazione
L’attività prevede 2UD di 45min l'una
Luogo di svolgimento
Attorno alla scuola (quartiere) o lungo un percorso predefinito in città
Orario consigliato della giornata Sia mattino che pomeriggio.
Concetti e temi chiave
Disegno delle zone residue sulla mappa di zona
Studio della vegetazione presente (diverse stagioni, raccolta semi, eventuale erbario delle "erbacce")
Redazione schede per le neofite e segnalazione agli organi competenti
Introduzione e contesto teorico per l'attività
I terreni abbandonati ospitano una delle maggiori biodiversità vegetali della zona urbana. La biodiversità vegetale rappresenta il numero di specie di alberi, arbusti ed erbe presenti in un certo luogo o in un dato ambiente.
Una superficie abbandonata da poco tempo denota lo sviluppo di erbe secche e poiché non sono state falciate, alte. Con il passare degli anni, nelle aree abbandonate s'insediano nuove specie e si passa da un aspetto erbaceo ad uno più “selvatico", con maggiore presenza di arbusti. Se la superficie resta abbandonata per decenni, viene colonizzata dagli alberi.
Nell'area desueta in via agli Orti si è sviluppata una vegetazione di tipo ruderale. Questo termine deriva da “rudere", infatti si tratta di una vegetazione che cresce su macerie e materiali inerti, ad esempio sabbia, malta e calcestruzzo. Sono dunque piante che vivono in ambienti in cui l'influenza dell'attività dell'Uomo è importante.
Molte delle piante che crescono in questi spazi abbandonati non sono indigene, ma provengono da paesi lontani. Infatti, i semi delle piante viaggiano clandestinamente per molti chilometri, facendosi trasportare da treni, camion, auto e perfino dalle suole delle nostre scarpe. Una volta depositati, se trovano un terreno idoneo, possono germinare e svilupparsi.
Sovente le piante esotiche sono invasive. In particolare, quando le piante introdotte non hanno nemici naturali, ad esempio parassiti, animali che le mangiano o altre piante che competono per lo spazio.
Le specie esotiche hanno quindi la possibilità di crescere rapidamente e riprodursi massicciamente, ostacolando l'insediamento e lo sviluppo delle piante indigene. Secondo l'UICN (Unione Internazionale della Conservazione della Natura), le specie esotiche invasive sono la seconda causa di diminuzione della biodiversità a livello mondiale. Le piante esotiche che sono state introdotte in Europa dopo il 1500, sono chiamate “neofite". Questa data corrisponde alla scoperta delle Americhe, evento che segna l'intensificazione degli scambi commerciali tra i continenti e l'importazione di numerose specie vegetali in Europa.
Per la descrizione dell'attività e maggiori dettagli vedi scheda allegata.