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Premesse istituzionali


​​​​​​​​L'apprendimento è un processo dinamico e complesso che si fonda sulla lingua come strumento cognitivo e relazionale. La padronanza della lingua di scolarizzazione è fondamentale per sviluppare il pensiero critico, la creatività e la capacità di comunicare efficacemente. Tutte le docenti e tutti i docenti, indipendentemente dalla materia insegnata, hanno un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo delle competenze linguistiche dei propri allievi e delle proprie allieve. Questo principio viene ribadito nelle regolamentazioni attuali riferite a tutti i settori scolastici.

Nel Piano di studio della scuola dell'obbligo si legge che “l'italiano costituisce per tutti gli allievi e le allieve​, indipendentemente dalla lingua d'origine, il primo veicolo di apprendimento scolastico. In quanto tale è strumento privilegiato di conoscenza e di strutturazione del pensiero, permea l'insegnamento e costituisce il cardine dell'apprendimento fin dai primi anni di scolarizzazione" (p.87) [1].

Per quanto concerne la maturità liceale, il raggiungimento delle competenze di base di italiano vale come obiettivo di tutte le discipline. La Guida alle competenze di base nella lingua italiana (DECS/SIMS, 2019)[2] definisce tutta una serie di capacità e di strumenti che gli allievi sono chiamati ad acquisire in maniera trasversale ai diversi ambiti. I docenti e le docenti di tutte le discipline, grazie alle proprie peculiarità, hanno la responsabilità di sviluppare nelle allieve e negli allievi delle competenze di base nella lingua italiana attraverso attività varie (redazione di rapporti di laboratorio, analisi di fonti storiche, comprensione di un problema matematico, presentazione di una ricerca, …).

Nel settore professionale di base[3] gli obiettivi della formazione nell'area d'apprendimento Lingua e comunicazione, afferenti alla cultura generale, descrivono le competenze linguistiche e comunicative che vengono incentivate o ulteriormente sviluppate nell'insegnamento. Gli obiettivi della formazione si concentrano in particolare sulle competenze linguistico-comunicative nel contesto personale, professionale e sociale delle persone in formazione.

Per quanto riguarda invece la maturità professionale, il Piano quadro attualmente in vigore[4] caldeggia l'attenzione per la competenza linguistica in tutte le discipline, in particolare nell'allegato 2 (elenco delle competenze trasversali, p. 152), dove si afferma che la competenza linguistica è “da promuovere in tutte le materie di insegnamento per la maturità professionale e nell'approccio interdisciplinare". Allo stato attuale nei piani disciplinari soltanto matematica (cfr. 6.4.3), scienze naturali (cfr. 7.5.1), storia e scienze sociali (cfr. 7.6.3) e tecnica ambiente (cfr. 8.2.3) richiamano tra gli obiettivi della propria materia quelli affini alla lettura, alla scrittura e alla comprensione (“saper argomentare", “saper riassumere", “sapersi esprimere in modo disinvolto e corretto" e simili): nel nuovo Piano quadro 2030, tali obiettivi saranno esplicitati per ogni disciplina.


[1] https://pianodistudio.edu.ti.ch/piani-disciplinari/aree-disciplinari/area-lingue/introduzione/

[2] https://www4.ti.ch/decs/ds/sims/scuole/liceo/piano-degli-studi

[3] https://www.sbfi.admin.ch/sbfi/it/home/formazione/fpc/formazione-professionale-di-base/cultura-generale.html

[4] https://www.sbfi.admin.ch/sbfi/it/home/formazione/maturita/maturita-professionale.html

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