Accesso


​​​​​​​​​​​​​Proposte di insegna​mento con un approccio
​​​​interdisciplinare per i temi ecologici


PREMESSA

Da settembre 2014 sto portando avanti un progetto intitolato «PROPOSTE DIDATTICHE DI INSEGNAMENTO CON UN APPROCCIO INTERDISCIPLINARE PER I TEMI ECOLOGICI». Ho subito colto positivamente questa richiesta per condividere con tutti i colleghi l'avanzamento di questo lavoro di ricerca e le sue finalità.

Sono da sempre amante della natura, adoro osservare la flora, la fauna e tutto l'ambiente circostante, compreso l'influsso meteorologico. La famigerata estate del 2003, con temperature tropicali record, è stata quel fattore che ha dato vita anche al mio interesse per il clima e ai suoi mutamenti. Il resto lo paragono alle scatole cinesi, dove la curiosità e la fame di sapere inducono come per inerzia a saziarsi di nuove conoscenze.

In questo cammino per trovare delle risposte mi sono imposto l'obiettività di giudizio, non l'ideologia o il libero arbitrio. Chi si addentra in simili tematiche, io in particolare come economista, non può esimersi dal formulare il seguente quesito: “Come può l'umanità svilupparsi da un punto di vista sociale ed economico senza compromettere la terra, le sue risorse, tutti gli esseri viventi e in particolare le generazioni future?"

La coscienza sociale, e soprattutto l'informazione riguardo a questa problematica, aumenta in maniera costante. Questo passaggio non deve per forza arrivare a nuovi divieti che limitano la libertà personale, ma può concretizzarsi attraverso soluzioni tecnologiche, economiche o di piccole scelte quotidiane di risparmio che sommate singolarmente portano a risultati considerevoli.

Dal 2008 fino allo scorso anno ho avuto il grande piacere di poter tenere i corsi della materia complementare della Maturità Professionale, che ho chiamato “Economia ed Ecologia". Le finalità consistevano nel fornire delle risposte a chi vuole adottare dei comportamenti maggiormente rispettosi dell'ambiente permettendo comunque all'uomo di non rinunciare agli standard di benessere odierni.

Dato l'interesse riscontrato, lo scalino successivo è stato chiedermi, se altri docenti desiderassero affrontare, anche solo come accenno, in forma interdisciplinare o disporre intere unità didattiche già elaborate, i temi ecologici. Questo punto di condivisione ha dato il via alla nascita di elaborare un progetto per le Scuole Professionali Cantonali, ma anche per il Medio Superiore, grazie al sostegno della Divisione della Formazione Professionale.

Credo che l'utilità del progetto sia anche sottolineata del nuovo Piano Quadro per la Maturità Professionale, a pagina 98, che sottolinea l'importanza di riferirsi alla tematica della sostenibilità.

Discutendo con alcuni colleghi la consapevolezza si è vieppiù accresciuta: anche i regolamenti di altre professioni chiedono di mettere maggiormente l'accento su questi aspetti.

​Nella prima parte sono state esposte le origini di questa accresciuta sensibilità sociale verso i temi ecologici e, grazie all'aiuto di dati scientifici, la mia opinione sull'effettivo cambiamento climatico con le possibili conseguenze. Nella seconda fase, sono state redatte delle schede tecniche inerenti i vari sottotemi (L'impatto dei prodotti e le scelte alimentari, La produzione e il consumo di energia, Riciclaggio, gestione dei rifiuti ed Economia Circolare, L'impronta ambientale e lo sviluppo sostenibile, La mobilità, Il commercio equo e il biologico,) per dare la possibilità al docente di raccogliere le nozioni di base prima di affrontare un determinato argomento con degli studenti. Ho cercato di raccogliere, dati, informazioni, link, video e immagini.

Nella fase conclusiva, verranno create delle proposte di unità didattiche dettagliate, con gli eventuali supporti, da poter sperimentare, anche in forma modificata personalmente, per chi lo desiderasse.

Concludo ricordando come da quasi tre secoli i maggiori pensatori economici analizzano l'andamento di variabili come le risorse, il reddito, il profitti​, ecc., alcuni di loro profetizzavano che le società non potevano crescere a quei limiti e sarebbero finite in una condizione di sussistenza. Si sono sbagliati, grazie al progresso tecnologico generale. Nel 1974, il fondatore del Club di Roma[1] Aurelio Peccei disse “ci stiamo comportando come dei forsennati utilizzando più risorse di quelle a nostra disposizione, bisognerà assolutamente cambiare stile di vita per non andare incontro a mutamenti irreversibili". Siamo praticamente a questo livello ora. Condivido sottolineando come viviamo secondo un modello di crescita infinita, di popolazione in vertiginosa crescita ma in un mondo che per definizione è finito. Insostenibile a lungo termine.


Infine, tengo a rin​graziare chi ha creduto in questo progetto e lo ha reso possibile. Grazie alla Direzione del CPT Locarno, a Michel Candolfi per​ il costante supporto e i preziosi consigli, a Claudio Zaninetti/Davide Boehny per il sostegno ad andare avanti, alla Divisione della Formazione Professionale con lo spazio concesso per la realizzazione concreta. Non da ultimo al Centro di Risorse Didattiche Digitali, in particolare a Egon Mae​stri, per la concretizzazione del sito su ScuolaLab.​


Fiorenzo Malaguerra

Docente Maturità Professionale

CPT Locarno, CPT Bellinzona



[1]​Club con la missione di agire come catalizzatore dei cambiamenti globali, individuando i principali problemi che l'umanità si troverà ad affrontare. Si chiama così poiché la prima riunione è avvenuta a Roma.